venerdì 21 gennaio 2011

Assistenza remota

Sono stato a una conferenza di Massimo Ferri, intitolata Ma i robot sanno la matematica?

Massimo Ferri è quel signore qua; chi bazzicava Fidonet negli anni '90 se lo ricorda come Max Ferri: un insegnante universitario di matematica al quale si fa risalire l'invenzione del termine vampiration.

Bene, nella sua conferenza ha parlato di vari argomenti legati alla robotica, ha raccontato quanta e quale matematica sia necessaria per permettere a un robot di muoversi, di riconoscere ostacoli, persone, di stare in equilibrio, di trovare strade; insomma, di fare quello che di solito i robot fanno (almeno nella nostra immaginazione).

Non posso non raccontare il fatto che nei primi tre minuti è riuscito a citare Deep Thought e Douglas Adams, ma vorrei soffermarmi su una piccola parte della sua presentazione, quella relativa alle sonde Voyager.

Fino al loro arrivo dalle parti di Saturno le sonde spedivano a terra immagini in formato bitmap non compresso (800×800, 8 pixel di profondità, cioè 256 livelli di grigio): il problema per le Voyager non era quello di scattare foto, ma di avere tempo per spedirle a terra. Man mano che la distanza aumenta, infatti, l'efficienza della trasmissione dei dati decresce.

Allora i tecnici a terra hanno pensato di fare un upgrade software, realizzando così il più grande intervento di assistenza remota nella storia dell'informatica (almeno considerando la distanza tra tecnici e computer da sistemare): i programmatori hanno spedito un aggiornamento al programma di trasmissione immagini, aggiornamento che è stato caricato su un computer di bordo di riserva per la gestione del sottosistema dei dati di volo e che consisteva nel fare trasmettere alla sonda non tutta l'immagine completa, ma soltanto le differenze di livello di grigio tra un pixel e i pixel adiacenti. Insomma, invece di trasmettere 8 bit per pixel, ne venivano trasmessi molti meno, dato che le foto spaziali hanno spesso molti pixel simili tra loro (e perlopiù neri). In questo modo le immagini venivano ridotte del 60 per cento circa, e noi abbiamo avuto la possibilità di vederne di più.

Una delle ultime immagini che abbiamo ricevuto è quella intitolata Pale Blue Dot, in cui la terra è un piccolo, pallido puntino blu.

La storia di questa fotografia è raccontata su wikipedia, e potete andarla a leggere là. Io qui mi limito a citare una frase di Carl Sagan, che mi pare possa costituire una degna conclusione di questo post:

Che vi piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto.

8 commenti:

Juhan ha detto...

Post clamoroso: Douglas Adams, Carl Sagan e il "vecchio" Max Ferri.
& adesso nei commenti ci sono anch'io!

zar ha detto...

:-)

Max ha detto...

Il vecchio Max Ferri è felice di salutare tutti, specialmente gli amici fidonettisti!
Ciao!
MAX

Anonimo ha detto...

Ah, bei tempi quelli delle lezioni di Geometria e algebra con Ferri!

tetrapharmakon ha detto...

http://www.dm.unibo.it/~ferri/hm/tesi/tesiGalassi.pdf

Sono perplesso nel leggere questa tesi e ti chiedo un parere: e' un elaborato triennale? Vecchio ordinamento? Dove di preciso ha "usato" la teoria (poca e mal spiegata) che ha introdotto? La maggior parte delle pagine e' occupata da poche righe (e la doppia interlinea e' un pugno sulla milza dato di nocche: sembra che l'estensore l'abbia mantenuta per evitare che la tesi risultasse lunga 20 pagine...), e un soffuso imbarazzo verso la notazione matematica "vera". Chi e' la laureanda in questione?

zar ha detto...

Uh, è meglio se scrivi a Ferri direttamente...

tetrapharmakon ha detto...

Si', ok, il fatto e' che temo di offenderlo a dirgli "haha, che tesi di merda ha fatto la tua studentessa!" (sarebbe questo, anche edulcorando molto, il messaggio di fondo che gli manderei...)

Quello che mi impedisce di pensare che sia davvero cosi' schifosa e' che lui mi sembra una persona seria...

zar ha detto...

Oh, non so, sentitevi voi, ché altrimenti si riempiono i commenti di più o meno velate offese, e ciò non è bello.