sabato 26 dicembre 2009

Differenze

Questa volta ha cambiato un po' le carte in tavola: Lei è sempre Lei, la gnocca intelligente. Lui è sempre Lui, l'umanista bello e atletico. Il Cattivo, questa volta, coincide col Sicario, mentre tu, lettore che hai già letto quattro libri identici, ti aspetti che sia uno dei Buoni. Invece no, anche se in effetti un Buono che interagisce per un po' col Cattivo c'è, ma solo perché è stato ingannato.

Basta, tutto il resto è una grossa caccia al tesoro condita con improbabili colpi di scena (da ricordare la ricerca su internet di tre o quattro parole chiave, che dura la bellezza di tre capitoli). Del resto, quasi ogni capitolo si chiude con un personaggio che rimane senza parole di fronte a una incredibile scoperta.

Il libro potrebbe finire con la morte del Cattivo, e invece no: prosegue con un elogio della massoneria e del sincretismo religioso tanto lungo e martellante che ci si domanda come mai la chiesa non sia intervenuta nei confronti di questo romanzo così come aveva fatto in occasione del primo. Forse perché chi lo doveva leggere si è addormentato prima della fine.

10 commenti:

Maurizio ha detto...

ma il simbolo perduto cos'era?

zar ha detto...

Il simbolo perduto è La Parola perduta, gli Antichi Misteri, cioè la Bibbia, naturalmente da interpretare in modo massonico.

topor ha detto...

Il Codice da Vinci mi aveva entusiasmato, se non altro per la sfacciata arditezza dell'invenzione.
Angeli e Demoni mi aveva intrigato, ma già si insinuava in me lo scetticismo per certe trovate eccessive e per il ripetersi di un accanimento fuori luogo, avverso a un certo mondo (e si sentiva già puzza di roba scritta per il cinema).
La verità dei ghiacci è stata la triste conferma di un clichè, l'autore ha decisamente imboccato la china della decadenza: abbiamo scoperto che tutto quello di cui è capace l'abbiamo già letto nel primo libro e mezzo. In più la ricerca esasperata dell'azione al cardiopalma e del colpo di scena cominciavano ad annoiarmi, e il tirar in ballo la Cia, il Presidente, e tutto il solito cucuzzaro di cui sembra che gli americani non riescano a fare a meno quando si tratta di inventare un storia, mi ha fatto venire l'orticaria.
Perciò, se non altro per motivi di salute, ho salutato definitivamente Dan Brown e la sua spocchia, avendo continuamente conferma dai lettori che hanno avuto l'audacia di continuare, che ho fatto bene.

Maurizio ha detto...

Amena la lettura de Il Codice da Vinci, pur con il suo pessimo finale. Più avvincente Angeli e Demoni: anche qui, il finale con quell'improbabile paracadute sembra più adatto ad un fumetto. La Verità del ghiaccio è un romanzo assurdo, improponibile, manicheo. Mi sa, comunque, che leggerò anche Il Simbolo perduto, per una questione di giustizia: abbandonai Coelho dopo la quarta lettura.

Ronkas ha detto...

Il prof ha detto "gnocca"

zar ha detto...

Oops.

Marco Fulvio Barozzi ha detto...

Già il Codice da Vinci era una scopiazzatura ottenuta romanzando il saggio esoterico-fantasioso di Richard Leigh e Michael Baigent su Rennes-le-Chateau, The Holy Blood and the Holy Grail pubblicato in Italia con il titolo Il Santo Graal (me ne accorsi dopo qualche decina di pagine). I due gli fecero anche causa, ma la persero perché il nostro riuscì a dimostrare che la storia era già di dominio pubblico. Angeli e Demoni, che ho letto dopo, ha un finale da Flash Gordon, che rovina un romanzetto già migliore de Il Codice. Poi ho smesso, ne sono venuto fuori da solo. Se tu non ce la fai, ti posso dare l'indirizzo di una comunità o di un gruppo di ascolto (niente preti, tranquillo).

zar ha detto...

Angeli e Demoni aveva di buono il fatto che parlava di opere d'arte conosciute (mentre Il Simbolo Perduto parla di monumenti a Washington, di cui non so assolutamente nulla).

Sono le fondamenta di Angeli e Demoni che non stanno in piedi (e che fanno capire che Dan Brown non ha capito molto del cristianesimo...). Per non commettere peccato attraverso una relazione sessuale, un prete e una suora preferiscono utilizzare l'inseminazione artificiale. Non regge. Piuttosto preferisco sospendere la mia incredulità pensando a uno che si getta da un elicottero con un telo.

topor ha detto...

E' vero, hai detto "gnocca"...

Ha ragione Popinga, dicono tutti così, "smetto quando voglio", poi al sedicesimo libro li trovi a mezzanotte fuori dalla libreria al gelo in attesa che apra, per riuscire ad accapparrarsi una copia in lingua originale... éscine, finchè sei in tempo!!

Marco ha detto...

Alla terza roga del post avevo già capito che si parlava di Dan Brown... E ho detto tutto!