lunedì 2 ottobre 2006

La quinta

Oggi ho rivisto gli studenti di quinta, che sono stati per due settimane in stage. Trenta secondi di saluti, poi:
"Via, ragazzi, che oggi si finisce il programma!".
"Noo, prof, già? Dobbiamo ripassare!".

Bene, ripassino veloce sulle derivate, incredibilmente qualcosa sapevano. Poi comincio col problema della misura, la definizione di integrale definito, qualche esempio di applicazione della definizione. Tutto farcito con cose del tipo "naturalmente vi ricordate questo", "questo lo sapete tutti", "questo non sto neanche a spiegarvelo tanto si sa". Ogni tanto saltava fuori qualche obiezione, tipo "prof, può ripetere?". E la risposta:
"Ma come? Non lo sai? Ah, allora me lo segno che te lo chiedo all'esame!".
"Noo, già ci parla dell'esame?".
"Certo, solo per quelli che saranno ammessi! Ricordatevi che chi ha dei debiti da recuperare non può fare l'esame!".
"Ma non è vero! Non l'hanno ancora approvato! E se lo fanno, sarà per le terze di quest'anno!".
"Nono", faccio io, faccia di bronzo, "è tutto vero [falsissimo]. Se avete debiti, sbrigatevi a recuperarli prima dell'esame".
"Ma anche io che in seconda non ho recuperato chimica?".
"Certo".
"Ma non l'ho più fatta dalla seconda!".
"Peccato".
"Ma come? Dai, non può essere vero!", occhi che cercano l'approvazione dei compagni.
"Comunque sia, adesso basta. Torniamo all'esempio. Ricordate tutti la formula del piccolo Gauss...".
"Eeeehhh?", coro.
"Ma dai, ve l'ho raccontata un sacco di volte!".
"Proooof, ce la ridice?".

Amo la quinta.

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